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Cosa sono i Corridoi Umanitari?

E’ un progetto-pilota, realizzato dalla Comunità di Sant’Egidio con la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e la Tavola Valdese, completamente autofinanziato.

Ha come principali obiettivi evitare i viaggi con i barconi nel Mediterraneo, che hanno già provocato un numero altissimo di morti, tra cui molti bambini; impedire lo sfruttamento dei trafficanti di uomini che fanno affari con chi fugge dalle guerre; concedere a persone in "condizioni di vulnerabilità" (ad esempio, oltre a vittime di persecuzioni, torture e violenze, famiglie con bambini, anziani, malati, persone con disabilità) un ingresso legale sul territorio italiano con visto umanitario e la possibilità di presentare successivamente domanda di asilo.

E’ un modo sicuro per tutti, perché il rilascio dei visti umanitari prevede i necessari controlli da parte delle autorità italiane.

Arrivati in Italia, i profughi sono accolti a spese delle nostre associazioni in strutture o case. Insegniamo loro l'italiano, iscriviamo a scuola i loro bambini, per favorire l’integrazione nel nostro paese e aiutarli a cercare un lavoro.

Tra febbraio e gennaio 2017, sono già arrivate circa 540 persone, siriani in fuga dalla guerra. Ma il progetto prevede l'arrivo di mille persone nell'arco di due anni.

 

Come funzionano?

I corridoi umanitari sono frutto di un Protocollo d'intesa tra la Comunità di Sant'Egidio, la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, la Tavola Valdese e il governo italiano.
Le associazioni inviano sul posto dei volontari, che prendono contatti diretti con i rifugiati nei paesi interessati dal progetto, predispongono una lista di potenziali beneficiari da trasmettere alle autorità consolari italiane, che dopo il controllo da parte del

 

 

 

Ministero dell'Interno rilasciano dei visti umanitari con Validità Territoriale Limitata, validi dunque solo per l'Italia. Una volta arrivati in Italia legalmente e in sicurezza, i profughi potranno presentare domanda di asilo.

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da “Avvenire”

21 luglio 2016

L’idea non è nuova, mentre lo è lo strumento. Con una app, il panettiere sotto casa a fine giornata potrà comunicare a una "centrale" di avere del pane invenduto a disposizione delle organizzazioni caritative. Con la stessa app, i volontari delle associazioni non profit potranno rintracciare e ritirare l’invenduto da distribuire agli indigenti. Si tratta di breading, una piattaforma digitale inventata da quattro under 30, che hanno già vinto la Start up Live e parteciperanno al Pioneer Festival. Si chiamano Nicolò Melli, Ornella Pesenti, Gabriella Zefferino e Gianmaria Giardino e ieri hanno presentato la loro iniziativa al viceministro alle politiche agricole Andrea Olivero, il quale ha ammesso che «questa app può dare un contributo in modo semplice e lineare» definendo Breading «un bel modo per realizzare economia civile».

Una volta conclusa la sperimentazione che i giovani di Breading hanno strutturato a Milano e Bergamo, ha aggiunto, «credo sia possibile condividere i risultati anche con il tavolo delle associazioni di Terzo Settore impegnate contro la lotta alla povertà e che assicurano pasti quotidiani, come il Banco Alimentare, Sant’Egidio e la Caritas» e «sarebbe bello che proprio a Milano, in occasione di Expo 2015, si iniziasse a utilizzare questa app. Un modo per dare concretezza all’aspirazione di Expo 2015: nutrire il pianeta». Breading, hanno spiegato i promotori, permetterà l’incontro tra tutte quelle strutture (panifici, bar, gdo) che a fine giornata si trovano con grossi avanzi di pane e affini, che altrimenti andrebbero buttati, e le associazioni del terzo settore impegnate a sfamare i poveri: funziona attraverso un sistema di geolocalizzazione che permette alle associazioni di essere aggiornate sulle giacenze di fine giornata e sulla localizzazione del punto di ritiro più vicino.

I giovani imprenditori hanno tratto l’idea da esperienze nel terzo settore, cogliendo la necessità di una soluzione tecnologica al problema logistico. «Il sistema individua gli attori della filiera distributiva e le quantità quotidiane di pane in eccedenza disponibili – spiegano i fondatori di Breading –; le associazioni ricevono un alert che contiene la quantità messa a disposizione e la localizzazione geografica. Attraverso un meccanismo di proximity le ong possono prenotare il pane e prodotti analoghi, in relazione a un quantitativo medio dichiarato dal produttore in sede di registrazione». In questa fase iniziale il progetto coinvolge 15 associazioni del terzo settore. Si calcola che cinque milioni di italiani soffrono la fame e che ogni giorno si sprecano 13mila quintali di pane.

http://www.breading.it/

CONDIVIDERE I BISOGNI
PER CONDIVIDERE IL SENSO DELLA VITA

«La fame oggi ha assunto le dimensioni di un vero “scandalo” che minaccia la vita e la dignità di tante persone. Ogni giorno dobbiamo confrontarci con questa ingiustizia, mi permetto di più, con questo peccato […]. Non possiamo compiere un miracolo come l’ha fatto Gesù; tuttavia possiamo fare qualcosa, di fronte all’emergenza della fame, qualcosa di umile, e che ha anche la forza di un miracolo. Prima di tutto possiamo educarci all’umanità, a riconoscere l’umanità presente in ogni persona, bisognosa di tutto. Continuate con fiducia questa opera, attuando la cultura dell’incontro e della condivisione. […] Condividere ciò che abbiamo con coloro che non hanno i mezzi per soddisfare un bisogno così primario, ci educa a quella carità che è un dono traboccante di passione per la vita dei poveri.»

- Papa Francesco, Udienza del 3 ottobre 2015, in aula Paolo VI, con il Banco Alimentare - scarica

Grati per quanto il Santo Padre ci ha detto e desiderosi di farne esperienza, ti invitiamo a vivere con noi la Colletta Alimentare.

leggi nel sito

Recupero, raccolta e distribuzione di cibo ai fini di solidarietà sociale, un manuale per corrette prassi operative per le organizzazxioni caritative,realizzato da CARITAS e FONDAZIONE BANCO ALIMENTARE. scarica

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CISF: Centro Internazionale Studi Famiglia .

Indagine Cisf   (RAPPORTO FAMIGLIA - uno dei temi emergenti CISF 2014)

"Quanto siete d’accordo con l’affermazione: Il ricongiungimento dei familiari più stretti (coniuge e figli) degli immigrati regolari presenti in Italia favorisce la loro integrazione sociale?" •per niente 5,3  •poco 20,7 •abbastanza 57,4  •molto 13,9 non risponde 2,7    -     Rapporto Cisf 2014,  Roma 26 marzo

 

Famiglie Cristiane Separate: fa parte del "Forum delle Associazioni Familiari"

Famiglie Separate Cristiane è una “Organizzazione non lucrativa di utilità sociale” (Onlus) per il diritto civile, e una “Associazione privata di fedeli” dal punto di vista ecclesiale, nata a Milano nel 1998, e diffusa in alcune delle principali diocesi italiane.

Famiglie Separate Cristiane, nella totale adesione al principio di indissolubilità del matrimonio-sacramento, alla dottrina e alle direttive della Chiesa cattolica circa il matrimonio e la famiglia e, segnatamente, circa le famiglie separate, sottolinea in particolare:

- l’amore profondo che Gesù ha mostrato in modo particolare per chi soffre, senza discriminazioni. Alla luce di ciò, il carisma fondamentale dell’associazione è l’accoglienza dei separati, piena, incondizionata, purificata da ogni giudizio sulle coscienze, per cui ciascuno, con spirito evangelico, vuole portare il peso delle sofferenze del fratello e mettersi a suo servizio;

- il principio della permanenza, anche dopo la separazione, della famiglia e della “coppia genitoriale”. La famiglia, formata da membri uniti dal vincolo di amore e dal sacramento del matrimonio, è una struttura portante della società. Essa continua ad esistere anche se fra i suoi componenti vi sono difficoltà e lacerazioni che possono portare all’interruzione della convivenza. Infatti, anche quando i figli convivono con uno solo dei genitori, continua ad esistere la coppia genitoriale “unita” dal comune amore verso i figli e dalla comune missione educativa.

Famiglie Separate Cristiane vuole porre in rilievo che la condizione di persona separata non costituisce un ostacolo alla partecipazione alla vita ecclesiale, alla crescita spirituale e al cammino verso la santità proprio di ogni persona.

 

FORUM DELLE ASSOCIAZIONI FAMILIARI:

Il Forum nasce nel 1992 con l'obiettivo di portare all'attenzione del dibattito culturale e politico italiano la famiglia come soggetto sociale. Siamo convinti che la questione famiglia non sia un aspetto secondario della vita degli italiani: è in larga misura nella famiglia che si costruiscono i destini degli abitanti di questo Paese, è in famiglia che si formano i cittadini di domani, è la qualità della vita familiare che determina la qualità della vita dell'intera società. Una famiglia "che funziona" è garanzia anche del buon funzionamento di tutte le istituzioni sociali, politiche, economiche, educative della società.

La famiglia non è un mero fatto privato dei singoli individui: essa si situa al cuore della costruzione della società, la condiziona e ne è condizionata. E non è neppure una questione cattolica, quasi che essa fosse semplicemente la specifica forma di convivenza dei credenti, come molti vorrebbero far credere.

La soggettività delle famiglie spesso non è colta nè capita dalle istituzioni, dai poteri forti e dai mass-media e talvolta dalle stesse famiglie che si percepiscono come soggetti deboli e non come risorsa. Ecco perchè la ragione ultima dell'esistenza del Forum non è soltanto quella di proporsi come tenace sostenitore di politiche familiari sempre più moderne ed incisive, ma anche quella di comunicare alle famiglie la necessità di "esserci".

 

Diocesi di Milano -- Sezione di servizio per la Famiglia 
Portale ufficiale della diocesi,  visitare la sezione dedicata alla famiglia

 

Accompagnamento Persone separate o divorziate -- Gruppo "La Casa"  

Itinerario promosso dalla diocesi di Bergamo in cui la consulenza canonica si accompagna a quella spirituale e all’esperienza di gruppo. Una esperienza di eccellenza nel campo.


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